TOP FIVE – Le 5 curiosità sulla nascita di alcuni dei loghi più noti al mondo
1. Apple.
Il logo Apple è circondato da un’aurea di mistero, al limite del misticismo, che per un marchio che ha creato dei veri e propri “adepti” non è certamente una sorpresa. La “leggenda” narra che il logo Apple, dopo un primissimo marchio quasi pittorico che rappresenta Sir Isaac Newton sotto il celebre albero di mele, fosse stato disegnato nel 1977 da Rob Janoff, il quale trovò l’ispirazione tagliando delle mele e disponendole sul tavolo per osservarle da tutte le angolazioni. A quel punto la famosa mela col morso prese vita, arrivò sulla carta e poi, via via, su tutti i dispositivi ideati dal “guru” Steve Jobs fino a diventare il marchio più conosciuto al mondo nel 2016.
2. Nike.
Il famoso “swoosh”, ormai icona globale, è stato creato da Carolyn Davidson, allora studentessa di grafica, incontrò nel 1969 Phil Knight, co-fondatore di una società che importava negli Stati Uniti le Onitsuka Tiger, e le offrì un lavoro. Le chiese di inventarsi un modo per valorizzare il nuovo modello di scarpe che avrebbe dovuto lanciare, le Nike, appunto. Carolyn disegna una dozzina di loghi in 17.5 ore, lavorando prevalentemente su modelli di scarpe disegnati a mano. Il tutto per uno stipendio pattuito di 2$ l’ora, guadagnando un totale di 35$ il suo committente, il professor Knight, decise di tenere solo il “meno peggio”. Nonostante i tentennamenti iniziali, il logo viene registrato il 18 giugno 1971. Uno dei più famosi loghi del mondo ha visto la luce.
3. Chupa Chups.
Il lecca-lecca Chupa Chups, inventato a Barcellona nel 1958 dallo spagnolo Enric Bernat, è un classico del food design. È stato il primo dolce a essere venduto su uno stick e il primo a essere collocato in un vaso sul banco vicino alla cassa anziché su alti scaffali, cosi da poter essere più facilmente a portata di mano dei più piccoli e favorirne l’acquisto d’impulso. Anche il nome “Chupa Chups”, tratto dal verbo spagnolo chupar (succhiare), ha giovato al suo successo. Ma Bernat, si era reso conto che, per quanto un ottimo prodotto, il lecca-lecca necessitava di un buon logo e decise di rivolgersi a un artista suo amico. Seduto in un bar all’aperto, un giorno del 1969, Salvador Dalí, scarabocchiò furiosamente sulle pagine di un giornale e, nel giro di un’ora, era nato il famoso logo a “margherita”. Consapevole dell’impatto, Dalí insistette che il suo disegno fosse posizionato sopra il lecca-lecca, piuttosto che sul lato, in modo che potesse sempre essere visto per intero. Il logo è senza dubbio uno dei progetti di branding più durevoli ed è usato ancora oggi.
4. Coca-Cola.
Altro brand dalle proporzioni immense, al terzo posto nell’attuale classifica dei loghi più conosciuti al mondo dopo Apple e Google. Tanto quanto lo è la sua riconoscibilità in tutto il mondo. Il logo della Coca Cola fu creato nel 1886 dal contabile (sì, avete letto bene) dell’azienda, tale Frank Mason Robinson, il quale utilizzò lo Spencerian Script come carattere, uno dei più diffusi a quel tempo negli Stati Uniti. Uno dei pochi esempi di un “fai da te” azzeccato. La scelta di utilizzare questo carattere tipografico in carattere corsivo, visivamente semplice ma allo stesso tempo dal tratto manuale e molto sinuoso, ha sicuramente uno scopo ben preciso: deve trasmettere un messaggio che evochi tradizione e, di conseguenza, genuinità e autenticità. Sebbene negli anni il celebre font ha subito qualche piccolo cambiamento, l’immagine complessiva del logo di oggi non si scosta molto da quella prima versione.
5. Google.
Per ultimo il logo che è stato modificato nel 2015 e che ci accompagna quotidianamente nelle nostre ricerche: Google. Il logo originario, usato dal 1997 al 1999, creato dalla graphic designer Ruth Kedar. Dopo diverse prove, partendo da un’idea di uno dei fondatori Sergey Brin, si arrivò a scegliere il carattere Catull. All’epoca sul web si usavano prevalentemente caratteri con le grazie, in particolare il Times New Roman, mentre sulla carta stampata prevalevano le font sans serif e il Catull, la font scelta, sembrava un ottimo ponte tra il mondo analogico e quello digitale. A chiudere il logo c’era il punto esclamativo, come in Yahoo!, il motore di ricerca più usato all’epoca. Fu scelto questo particolare marchio perché era semplice, non troppo costruito: i colori erano giocosi, per ricollegarsi alla personalità del motore di ricerca, raffinato ma con un pizzico di irriverenza. Infatti dopo varie prove, giunse alla decisione di utilizzare solo i colori primari per le lettere, a eccezione della L, verde, per simboleggiare un pizzico di insubordinazione alle regole.
Ogni azienda possiede un logo che la identifica e la rende immediatamente riconoscibile agli occhi di tutti. La scelta di un logo non può mai essere lasciata al caso. Esso sarà la faccia esterna dell’azienda e il mezzo deputato a veicolarne i valori. Il logo può essere composto da un simbolo, più o meno astratto. Dal nome stesso dell’azienda scritto con caratteri particolari. Oppure da entrambi questi elementi combinati insieme. Non meno importante, infine, è anche l’uso dei colori scelti.
Quindi non si è “troppo piccoli” per avere un proprio marchio, se la vostra azienda non lo possiede mandatemi un messaggio compilando il form oppure con un messaggio WhatsApp al numero +39 340 33 23 788 e vi aiuterò nella strada verso il “vostro” marchio.